Ponzio Pilates
Cinque rospi urlanti: le melodie spesso morbide e spensierate diventano psichedeliche e furiose in un attimo e viceversa, come evocassero una folle danza nell’ebrezza di un baccanale, senza mai perdere l’impulso ritmico tribale fondamentale alla litania digitale, cui a volte ambiscono.
Non c’è un genere in grado di definirli; non c’è nemmeno una frase che possa dare un’idea che sia condivisa da ogni loro canzone. Ogni brano è indissolubilmente legato agli altri, ma ha totalmente un’identità e forse anche un “genere” diverso, se vogliamo parlare di generi.
Un’agitata sezione ritmica condita da chitarra, synth/tasiere e voci che suonano prendendo spunto dal caso e dal momento.
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